Bastille - Bad Blood

Music Time

Ho scritto davvero poche volte di musica sul mio blog. Sembra quasi che la musica non mi piaccia ma in realtà è proprio il contrario. Senza musica non potrei sopportare gli interminabili viaggi in treno/bus e le passeggiate non sarebbero la stessa cosa nel totale silenzio. Detto questo, passo a parlare un momento dell'ultimo album che sto consumando (letteralmente) lasciandolo andare in loop nel mio iPod. Anche in questo momento lo sto ascoltando... già. Che dire: mi piace! E a voi?

Parlo dei Bastille un gruppo musicale inglese (alternative rock) che è venuto alla luce solamente da poco ma che in realtà era già fatto e formato dal 2010. Non sarò io a raccontarvi la loro storia perché sarà già scritta in mille mila pagine digitali; mi limiterò a raccontarvi la mia impressione sul loro (unico per ora) album: Bad Blood
La prima canzone che ho sentito dei Bastille, come penso molti, è stata Pompeii e mi è piaciuta immediatamente. La pigrizia di cercarmi l'album poi mi ha portato a tralasciare le altre tracce. Solamente l'altro ieri che ho scaricato il loro album e l'ho ascoltato per intero con attenzione durante il viaggio in treno. Mi sono maledetto per non averlo fatto prima. Amo la voce del cantante (Dan Smith) e ogni singola canzone.

Comunque mi piace questo genere di musica e probabilmente l'album lo adoro di più solamente per il fatto che mi soddisfa per intero! Non mi era mai capitato di non cestinare nemmeno una traccia e allora ottiene ulteriori punti. Comunque in assoluto, le migliori, sono: Pompeii, Things we lost in the fire, Bad Blood, These street, Icarus, Oblivion, Laura Palmer e The silence! Le altre sono sempre splendide ma queste sono le migliori. Come potete leggere non sono in grado di fare una recensione completa, nemmeno abbozzata in verità (e nemmeno oggettiva), per cui vi dico solo: ascoltateli almeno una volta. Perché è così che si dovrebbe fare... ma non solo con la musica. Prima esprimersi sulla qualità di qualcosa, che sia essa un libro, un film, un album o altro, è giusto e corretto analizzare personalmente la cosa in questione. Io di solito (sempre) non accetto commenti fatti da persone che, alla fine della fiera, non hanno veramente provato/ascoltato/visto/ecc... personalmente.

Dunque, se non li avete mai sentiti vi consiglio di dar loro una chance perché sono davvero grandi a mio parere. Vi linko i loro recenti video ufficiali dal canale YouTube (Vevo).


Detto questo mi ritiro che è tardi. Magari ne ascolto un paio prima di dormire.. solo un paio, davvero. No dai, tre!

Saluti.

9

Movie Time

Parto dal presupposto che apprezzo praticamente tutti i film di Tim Burton (quelli che non ho visto no ma ora non saprei elencarli) e quindi non poteva, comunque, non piacermi anche questo: 9. Interamente in computer grafica, 9, racconta di un piccolo ometto fatto un materiale che mi ricorda la iuta che si risveglia in uno scenario estremamente apocalittico. La Terra, o quel che ne rimane, è stata totalmente distrutta in seguito alla guerra contro le macchine. L'umanità non esiste più (e non solo fisicamente). Il mondo è delle macchine, assopite in una fabbrica che spicca sul devastato orizzonte.
9 è il protagonista, assieme ai modelli suoi predecessori (da 1 a 8), e in seguito ad una serie di eventi risveglierà La Macchina e assieme ai suoi amici dovrà sconfiggerla.

Lo scenario è senza dubbio distruttivo. L'uomo ha creato La Macchina e le ha ordinato di creare altre macchine per la conquista. Ad essa però manca una cosa che l'uomo invece ha (in alcuni casi): l'anima. Rivoltatasi contro gli uomini essa riesce a sterminare la popolazione mondiale e non restano che macerie di una civiltà un tempo rigogliosa. Unico lascito sono i piccoli ometti di iuta, ognuno caratterizzato in modo diverso e con caratteristiche uniche. Questo gruppetto di mini-eroi, con non poche perdite, riuscirà a mettere le cose a posto.






































Il film è un susseguirsi di scene inquietanti (ma non sempre sempre) e devo dire che ci stanno alla grande. Tim Burton è un genio, su questo non c'é dubbio, e il suo stile qui spicca notevolmente. Sicuramente di più, nelle creature maligne che i protagonisti dovranno affrontare: macabre e visibilmente cattive. 

Personalmente l'ho amato, non solo certo per lo stile (unico nel suo genere) ma anche perché è una bella storia. Abbastanza significativa per lo meno. Sappiamo tutti che saremo la nostra fine quindi tanto vale farci dei film per renderci conto che è così.

Consiglio a tutti la visione di questo lungometraggio sperando che vi piaccia quanto a me.

Saluti!