Preludio alla Fondazione

Book Time

"Preludio alla Fondazione è il romanzo che racconta l'origine della straordinaria epopea della Fondazione, il più celebre ciclo narrativo della fantascienza moderna. Nell'anno 12020 dell'Era Galattica, Hari Seldon, un oscuro matematico originario di Helicon, giunge sul pianeta Trantor per presentare le teorie sperimentali di una nuova scienza, la psicostoria, in grado di prevedere il futuro. L'ipotesi avanzata dallo scienziato accende subito l'interesse dell'imperatore e dei potenti personaggi che gravitano intorno a lui. Ma tra lusinghe, raggiri e intrighi di palazzo, Seldon si troverà presto in pericolo... Inizierà così una lunga ed avventurosa fuga per le gigantesche cupole di Trantor, alla ricerca della misteriosa chiave che gli consentirà di capire l'intero passato del genere umano e di aprire le porte al suo futuro."

Quella sopra è la quarta di copertina dell'ultimo libro che ho letto... finito ieri sera, tardi perché mancavano oramai solo più quaranta pagine che non potevo non leggere tutte d'un fiato. Come potete vedere dall'immagine e dal titolo di questo post il libro in questione è Preludio alla Fondazione, di Isaac Asimov scritto nel 1988 come primo dei due prequel del Ciclo delle Fondazioni ovviamente dello stesso autore. Pur essendo un prequel è stato scritto ben 30 anni dopo il ciclo originale che invece risale agli anni '50. Che dire... Asimov non si smentisce mai. Il libro è spettacolare. Un romanzo solido e ricco di dettagli molto interessanti non tanto sulla Galassia in se (nella quale ci si sposta di continuo durante il Cliclo e i suoi sequel) ma del pianeta imperiale, la Capitale Trantor. È proprio li infatti che Hari Seldon (protagonista della storia) presenta le sue idee riguardo una teoria tutta personale grazie alla quale si potrebbero prevedere degli eventi futuri. Ovviamente questa sua capacità (seppure non applicabile) interessa subito molte persone. Primo fra tutti l'Imperatore stesso che vorrebbe sfruttare questa Psicostoria a suo vantaggio. Seldon non accetta di mentire per lui. L'imperatore vuole infatti che Hari Seldon faccia previsioni false per agevolare il governo imperiale. A questo punto il matematico decide di tornarsene al suo pianeta, Helicon (molto distante da Trantor), ma questo gli viene impedito da un altro personaggio, Chetter Humming, che gli rivelerà l'imminente crollo dell'Impero Galattico. Seldon è inseguito dagli imperiali e quindi Humming lo porta nell'unico luogo dove il potere imperiale non può giungere, l'Università di Streeling. Il suo compito, oltre al non farsi catturare (cosa in cui pare essere proprio incapace visto i guai in cui si caccia) è quello di trovare il sistema di applicare la Psicostoria al presente così da impedire o, almeno rallentare, la caduta dell'Impero. All'Università Seldon incontra Dors Venabili, una studiosa di storia antica che lo seguirà durante tutto il suo cammino verso la risposta. Non vi dirò come e quando Seldon risolverà tutti i suoi problemi ma vi dico solo che attraverserà mezza Trantor prima di riuscirci.

La copertina del Ciclo delle
Fondazioni, sempre Mondadori.
Questo libro è un prequel. Chi non avesse letto il Ciclo delle Fondazioni (che comprende i primi tre romanzi, più L'Orlo della Fondazione) e Fondazione e Terra (seguito del ciclo) potrebbe decidere di leggere per primo questo poi Fondazione Anno Zero (che viene subito dopo) e infine quelli sopracitati. Io, avendoli scoperti poco alla volta questi libri ho letto per primo il Ciclo e il seguito quindi sapevo già, leggendo questo, quali sarebbero stati i successi di Seldon, tuttavia è stato magico ed indimenticabile il modo in cui questo è avvenuto. Immaginavo Hari Seldon come un topo da laboratorio, invece la sua vita, quella raccontata durante la Fuga (è il periodo durante il quale Seldon scappa dall'Impero per ottenere la chiave della sua teoria, il succo del libro insomma), è molto interessante. Le società stesse di Trantor, pianeta unico ma in realtà diviso in moltissime culture, sono belle da scoprire.

Insomma questo libro è splendido anche se Asimov ha un modo tutto suo di scrivere la fantascienza che forse ad alcuni potrebbe non piacere. L'ho già spiegato qui e non mi ci soffermerò oltre! Sta di fatto che ogni pagina superata mi sembra di viverla veramente... come se il 12020 dell'Era Galattica potesse essere tranquillamente domani! Troppo bello...

Saluti

PS: il prossimo sarà il post numero 100!!!